L' invecchiamento, in termini medici, consiste in una progressiva degenerazione dei tessuti che può portare alla manifestazione di deficit cognitivi e successivamente alla demenza.
Dal punto di vista psicosociale, l' invecchiamento rappresenta l' uscita dai contesti produttivi e l' ingresso in quelli sanitari e assistenziali.
Cosa succede quando si entra nella fase dell' invecchiamento?
Molti degli approcci teorici che tentano di spiegare cosa succede a livello psicologico, medico e sociale nella fase dell' invecchiamento, sono stati spesso guidati da una visione meccanicistica dell' anziano che sottolinea gli aspetti negativi di questa fase (depressione, riduzione delle funzioni cognitive, ritiro sociale..) trascurando le risorse positive che definiscono, al contrario, il ruolo "attivo" dell' anziano.
Con il ritiro dall' attività lavorativa, che spesso suscita un senso di vuoto, si genera la necessità di riorganizzare completamente le proprie giornate al fine di sentirsi "produttivi".
E' ormai scontato che la nostra società ci redarguisca continuamente rispetto all' essere produttivi e rispetto alla necessità di "rimanere giovane". In questo caso quindi, la società esercita una forte pressione sull' anziano che sente venir meno la produttività e la propria immagine corporea.
Altra fonte di stress nell' anziano è costituita dal fatto che, con il passare del tempo, le occasioni di contatto sociale diminuiscono (esperienze di lutto; le persone che frequentava si sono ammalate o sono defunte). La riduzione della rete sociale provoca due condizioni, una che riguarda l' essere soli, e l' altra, che contiene una dimensione più psicologica, del sentirsi soli.
Gli interventi rivolti agli anziani, quindi, non possono essere rivolti esclusivamente alla riabilitazione, e cioè al sostegno del deficit cognitivo, ma si può ipotizzare una stimolazione rivolta alla parte emotiva, all' arricchimento affettivo, che possano contribuire a compensare le perdite delle funzioni cognitive. L' affettività, infatti, costituisce un fattore di protezione dalla depressione e può essere ritenuta una risorsa compensativa che può ostacolare la perdita delle funzionalità cognitive.
L' affettività, quindi, è la chiave giusta per valorizzare l' emotività positiva degli anziani e promuovere uno stile di vita attivo (active aging).
Il Modello SOC
L' invecchiamento di successo non è compromesso dalla perdita di abilità, piuttosto dalla mancanza di flessibilità nel reagirvi.
Il modello SOC (selezione, ottimizzazione, compensazione) sintetizza le procedure di compensazione e aggiustamento che consentono di ricostruire uno stile comportamentale equilibrato, calcolando perdite e guadagni.
La selezione consiste nel ridurre lo spettro di attività, anche in seguito alle ridotte capacità fisiche, scegliendone alcune in cui investire il proprio tempo che risulterebbero più semplici da portare a termine. L' ottimizzazione consiste nell' elaborare nuove strategie per portare a termine i compiti, anche utilizzando strumenti tecnologici come "reminders", utili a ricordare. La compensazione consiste, infine, nella sostituzione di vecchi obiettivi con dei nuovi.
Si può definire "invecchiamento riuscito" l' invecchiamento che:
- seleziona gli obiettivi da raggiungere
- ottimizza le risorse
- compensa la perdita di risorse.
Riuscire quindi a fare leva sull' affettività e sugli obiettivi favorisce la riuscita di un invecchiamento positivo che esclude disturbi dell' umore dovuti all' isolamento e al senso di inutilità di cui spesso sono vittime gli anziani.
Dott.ssa Fabrizia Tudisco