La relazione genitore-figlio è da sempre considerata come una delle più difficili da instaurare, mantenere e comprendere. Le avversità che incorrono riguardano le difficoltà di comunicazione, la differenza di ruoli, l' età che separa le due generazioni che comporta una differente visione del mondo e la necessità, da entrambe le parti, di sopraffare l' altro, imponendo regole e cercando di eluderle.
Il conflitto genitore-figlio è un passaggio che sembra inevitabile e, per questo, tanto temuto da coloro i quali hanno figli che stanno per diventare adolescenti.
Cos'è l' adolescenza?
L' adolescenza può essere considerata come sinonimo di cambiamento: maturazione fisica, emotiva, cognitiva e sociale in cui si assiste al complesso processo di strutturazione dell' identità, anche sessuale.
La strutturazione dell' identità avviene attraverso i rapporti interpersonali: il ragazzo si allontana dal nucleo familiare per riuscire a inserirsi e affermarsi nella sua realtà sociale, spesso infrangendo le regole imposte dai genitori al fine di ottenere, oltre che il ruolo di figlio, anche quello di individuo indipendente imitando i pari e seguendo le regole sociali che più favoriscono il suo inserimento.
Da cosa nasce il conflitto?
Dai colloqui effettuati con i genitori di figli adolescenti, ho evinto che le difficoltà più grandi nascono da mancanza di comunicazione e\o da una comunicazione che avviene su livelli gerarchici differenti: i genitori hanno spesso "paura" di parlare ai propri figli credendo di incorrere nel rischio di "dire cose sbagliate", "favorire maggiore allontamento", e sentirsi dire di "farsi i fatti suoi"; tendono ad essere direttivi e autoritari, senza ascoltare le necessità e il punto di vista dei figli, dicendo loro e a sè stessi che tale atteggiamento è giustificato dalla credenza di sapere cosa è meglio per loro.
Come diventare genitori che ascoltano?
Perchè una famiglia sia funzionale e affinchè ci sia comunicazione tra genitore e figlio, è necessario in primo luogo ricordarsi di cosa noi stessi, da adolescenti, avremmo voluto, desiderato e come avremmo voluto che fossero i nostri genitori. Cosa desideravamo che ci chiedessero i nostri genitori? Come avremmo voluto che si rapportassero a noi? I nostri genitori sono stati degli ascoltatori attivi o passivi?
Dobbiamo diventare ascoltatori attivi, che non sentono con le orecchie, ma con i ricordi e comprendere ciò che i nostri figli vogliono comunicarci mettendoci nei LORO panni, comprendendo cosa desiderano e perchè: capire quando un atteggiamento che ci contraria vuole essere di richiesta di attenzione, quando è sintomatico di un atteggiamento oppositivo o quando rappresenta un segnale di aiuto.
Quali sono gli errori più comuni?
Spesso da genitori siamo direttivi con i nostri figli, imponendo le nostre regole e i nostri desideri in modo che essi possano diventare ciò che noi vogliamo, trascurando quello che essi invece sono, stanno diventando e che vorrebbero essere. Essere un buon genitore per i nostri figli significa riuscire ad accettarli per quello che sono, rispettandone i desideri e cercando di fornirgli tutti gli strumenti utili affinchè abbiano la possibilità di scegliere, in base alle opportunità che gli offriamo, la strada giusta per loro, anche se questa differisce da quella che ci eravamo prefissati.
Quali sono, invece, gli errori che voi credete siano quelli più comuni e significativi da parte dei genitori e cosa nascondono i comportamenti conflittuali degli adolescenti nei confronti dei loro genitori?
"Bravi" genitori si è o si diventa?
Cosa un adolescente vuole veramente ottenere con i suoi comportamenti?
In attesa di vostri commenti in merito all' argomento,
Vi saluto affettuosamente.
Dott.ssa Fabrizia Tudisco
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