venerdì 8 gennaio 2016

La stimolazione cognitiva: come allenare il cervello e perchè?


Nella società odierna, in cui le patologie neurodegenerative sono in costante aumento, si rivela importante capire quali sono i metodi più efficaci al fine di stimolare le capacità cognitive residue nei soggetti affetti da demenza al fine di migliorare la loro qualità di vita e quella dei familiari che se ne prendono cura. 


Come ho già scritto nel post precedente, le malattie neurodegenerative non possono essere curate con i farmaci, ma esiste la possibilità di promuovere una ri-organizzazione delle aree cerebrali coinvolte, rinforzando le capacità cognitive residue che vanno a compensare quelle meno attive. Questo ci consente di potenziare l' efficienza cognitiva e di migliorare significativamente l' umore del soggetto coinvolto. Risulta, infatti, molto importante curare l' aspetto dell' umore in quanto la depressione, spesso reattiva allo stato di malattia, è causa di una maggiore progressione del peggioramento delle funzioni cognitive. 

Quali sono le tecniche di stimolazione cognitiva e a cosa servono?

1) Un primo esempio di stimolazione cognitiva è rappresentata dalla ROT (terapia di ri-orientamento nella realtà) che è la più utilizzata per soggetti con un decadimento cognitivo lieve o moderato; questa terapia mira a modificare i comportamenti non adeguati, ridurre l'isolamento e rinforzare le informazioni del soggetto rispetto alla propria storia, identità e rispetto al contesto.

Come si applica la ROT?

- orientare il soggetto nel tempo, stimolando i ricordi del giorno, mese, anno, servendosi di lavagnette sulle quali scrivere il giorno di riferimento;
- orientare il soggetto nello spazio, stimolando il ricordo di spazi, percorsi e luoghi di incontro, servendosi di cartelli specifici che indicano, ad esempio, le varie stanze della casa (es; bagno, cucina, stanza da letto, ecc);
- orientare il soggetto rispetto a sè stesso, attraverso la stimolazione della propria storia personale con l' aiuto di foto, documenti, diari e con il racconto della storia personale.

I familiari possono essere d' aiuto cercando di stimolare, quotidianamente, questi tre tipi di orientamento e possono fare affidamento ad un professionista che svolgerà tale stimolazione in un tempo standard di 45 minuti durante incontri individuali o di gruppo. Svolgere queste attività in gruppo favorisce la socialità e riduce i rischi del ritiro sociale e della depressione. 

2) Un altro esempio di stimolazione cognitiva è quello rappresentato dal Metodo Validation, di impronta psicoanalitica che mira a stimolare l' affettività del soggetto: condividere attraverso la verbalizzazione i propri sentimenti durante la terapia; questo incentiva, oltre che la comunicazione verbale, l' occasione di sperimentare un proprio ruolo sociale e aumentare la consapevolezza di sè e della propria storia personale.

3) Terzo esempio di stimolazione cognitiva è il programma Our Time; questa terapia è diretta alla persona e non alla sua patologia; la scelta delle attività è conseguente a quanto queste siano adeguate per l' individuo o gruppo di riferimento; incentiva il gioco e il divertimento, utilizza la reminescenza e la stimolazione multisensoriale e favorisce la socialità mettendo in relazione i componenti del gruppo.


Allenare in questo modo il cervello è di grande aiuto quando i soggetti con decadimento cognitivo lieve\moderato iniziano a manifestare sintomi cognitivi e comportamentali. 
Aiutare i soggetti attraverso queste terapie è di fondamentale importanza per aiutarli a condurre una vita dignitosa, fornendogli le strategie necessarie per continuare a sentirsi parti utili della società in cui sono inseriti, per non sentirsi un peso per i propri familiari e per diminuire il rischio di incorrere in patologie depressive che causano ritiro sociale e peggioramento delle funzioni cognitive. 



Qual è, secondo voi, il metodo più utile per stimolare le funzioni cognitive? 
Quali sono le principali difficoltà in cui i soggetti con decadimento cognitivo incorrono? e quali quelle dei loro familiari? 



Dott.ssa Fabrizia Tudisco




              

Per saperne di più: http://www.stateofmind.it/2014/07/stimolazione-cognitiva-demenza/


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